Da sempre lo Studio De Berti Jacchia Franchini Forlani è impegnato in attività pro-bono che porta avanti sia in proprio sia in collaborazione con associazioni professionali o altre realtà esterne.
Leonesse d’Africa
Sin dal 2015, lo studio ha collaborato con ASLAWomen nel progetto sviluppato in partnership con l’Università degli Studi Statale di Milano, nella persona della Prof. Nerina Boschiero, già presidente del comitato di direzione della facoltà di Giurisprudenza e con il Ghana Institute of Management and Public Administration (GIMPA).
Il progetto ha coinvolto, nel 2016 e 2017, quattro giovani professioniste ghanesi iscritte all’ordine locale selezionate con criteri meritocratici e in considerazione della loro specifica sensibilità alle tematiche della diversity e al ruolo della donna nel mondo delle professioni legali. Le giovani colleghe hanno svolto un periodo di internship della durata di sei mesi presso gli studi associati ad ASLA. Nel 2017, l’internship è stato in particolare focalizzato sulla legislazione anticorruzione. La madrina del progetto per ASLA è il partner dello Studio, nonché vice-presidente di ASLA, Cristina Fussi.
Il progetto è stato sospeso a fine 2019 a causa dell’imminente pandemia, quando già erano state selezionate le due candidate che avrebbero dovuto arrivare in Italia a fine febbraio 2020. Tutto è pronto per un “nuovo inizio” non appena la situazione pandemica lo consentirà.
PILNET
Lo studio fa parte della sezione italiana di un network globale che si pone l’obiettivo di mettere in contatto il mondo delle ONG con quello degli studi legali attraverso l’organizzazione di tavole rotonde in cui rappresentanti delle ONG illustrano l’attività e il tipo di servizi legali di cui hanno necessità e che i diversi studi legali sono disponibili a fornire pro bono. Da una costola della Italian Pro Bono Roundtable, la rete no-profit promossa proprio da PILnet, è nata l’associazione Pro Bono Italia, che offre consulenza e rappresentanza in giudizio, su base volontaria, a favore di organizzazioni no-profit che perseguono fini di utilità sociale e a favore di persone che hanno difficoltà ad accedere alla giustizia. Lo studio è fra i soci fondatori e vede impegnati al progetto i partner Cristina Fussi, Silvia Doria e Andrea Sonino.
Human Centered Business Model
È il progetto avviato nel 2017 dalla World Bank all’interno del Global Forum on Law, Justice and Development, e coordinato dall’OCSE, nato con l’intento di colmare il gap giuridico, etico ed economico oggi esistente tra attività orientate al profitto e organizzazioni non profit.
Lo studio è sin dall’inizio tra i peer reviewer, che esaminano le bozze di volta in volta circolate e formulano commenti/suggerimenti. Il partner di riferimento è Cristina Fussi.