CARTE REVOLVING, LA CASSAZIONE ANNULLA I CONTRATTI ILLEGITTIMI. ECCO CHI HA DIRITTO AI RIMBORSI

team valletta Beni di consumo, Giuseppe Cristiano, Nella stampa, Responsabilità da prodotto e sicurezza

Una recente sentenza della Corte di Cassazione potrebbe aprire la strada a rimborsi per milioni di consumatori: tutti i contratti di carte revolving stipulati tra il 2000 e il 2010 e promossi da soggetti non abilitati possono essere dichiarati nulli, consentendo ai consumatori di richiedere la restituzione degli interessi pagati.

Su La Stampa è disponibile un approfondimento che analizza nel dettaglio la sentenza e le sue implicazioni per i consumatori e il sistema bancario.

Per comprendere meglio la situazione, è stato intervistato il nostro Giuseppe Cristiano, che ha spiegato come possono agire concretamente i titolari per ottenere un rimborso.

In particolare, ha affermato:
"Le modalità di funzionamento di una carta di credito revolving – che presuppongono, lo ripetiamo, un fido massimo e rate di rimborso predeterminate in ragione percentuale del credito effettivamente utilizzato – fanno sì che, almeno astrattamente, i tempi di restituzione potrebbero non essere determinati o determinabili stante la possibilità del titolare di effettuare rimborsi mensili che ricostituendo, nei limiti della quota capitale rimborsata, l’affidamento ottenuto, consentono di effettuare nuovi utilizzi (vale a dire, spese o prelievi) che verranno restituiti nei mesi a venire".

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