Dopo anni di forte dinamismo, il mercato globale delle fusioni e acquisizioni nell’automotive ha subito un brusco rallentamento. I dati Bain & Company mostrano che dal 2024 si registra una netta contrazione sia nel numero sia nel valore delle operazioni, segnale di un contesto industriale sempre più complesso e instabile.
Nel breve periodo, il focus si sposta dalle grandi acquisizioni a forme di consolidamento più flessibili, come partnership e joint venture, che permettono di condividere investimenti e rischi in una fase di domanda e tecnologia ancora incerte.
Le operazioni straordinarie non riguardano più solo costruttori e reti di vendita, ma coinvolgono l’intera filiera, dalla ricambistica ai servizi.
Secondo Pietro Meda, intervistato sul tema da Milano Finanza, "è innegabile che il mercato dell’industria automotive, e di tutta la filiera, stia vivendo un momento di grande incertezza produttiva: sia in termini di volumi che di domanda. Le attuali regolamentazioni, soprattutto europee, e la situazione dei dazi, stanno infatti causando una grande incertezza che ha comportato un’importante crisi del mercato. Penso quindi che eventuali operazioni di fusione possano costituire un ottimo strumento di rilancio industriale e non vadano considerate solo come delle mere difese del business".
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