In data 5 settembre 2025, la Commissione ha sanzionato Google con un’ammenda pari a 2.95 miliardi di euro per aver violato le norme europee in materia di concorrenza favorendo i propri servizi di tecnologia pubblicitaria online nella c.d. filiera ad tech a scapito dei fornitori concorrenti di analoghi servizi di tecnologia pubblicitaria, inserzionisti e creatori di contenuti online.
La decisione della Commissione pone fine all’indagine avviata nel giugno 2021[1] nei confronti dell’impresa statunitense, che in data 14 giugno 2023 aveva ricevuto una Comunicazione degli addebiti[2], al fine di verificare se, a partire dal 2014, la stessa avesse abusato della propria posizione dominante sui mercati all’interno dello Spazio Economico Europeo (SEE) relativi ai servizi di intermediazione pubblicitaria e all’acquisto di display advertising online[3].
Più particolarmente, secondo la Commissione Google avrebbe favorito i propri servizi di tecnologia pubblicitaria online, da un lato, nella selezione degli annunci gestita dal suo ID Doubleclick[4] e, dall’altro, nel modo in cui i suoi i servizi di acquisto Video 360 (DV360)[5] e Google Ads gestiscono le offerte. In questo modo, Google avrebbe intenzionalmente conferito un vantaggio ai propri servizi di tecnologia pubblicitaria online rafforzando la propria capacità di addebitare una tariffa elevata per il suo servizio ed ostacolando gli annunci pubblicitari dei suoi competitors, violando così l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).
Tutto ciò premesso, pertanto, la Commissione aveva ordinato a Google, da un lato, di porre fine a tali pratiche e, dall’altro, di adottare le misure necessarie ad eliminare i conflitti di interesse che si sono creati nel mercato delle tecnologie pubblicitarie online, segnalando come solo la cessione di alcuni suoi servizi sarebbe in grado di ovviare ai problemi di concorrenza rilevati. Google avrà ora 60 giorni di tempo per comunicare le misure che intende proporre a tal fine alla Commissione, che in seguito le esaminerà al fine di verificare se le stesse risultano adeguate stabilendo, in caso contrario, il rimedio ritenuto adeguato.

